Principio di funzionamento degli Accumulatori al piombo

Quando l’accumulatore è carico la materia attiva della piastra positiva è costituita da biossido di piombo (Pb02), la materia attiva della piastra negativa è costituita da piombo metallico allo stato spugnoso (Pb) e l’elettrolito da una soluzione di acido solforico (H2SO4) e acqua (H2O) avente una densità di 1,26-1,27 Kg/l a 30°C.

Durante la scarica dell’accumulatore la corrente che esso fornisce all’utilizzatore provoca un mutamento della condizione prima descritta attraverso delle reazioni che portano il biossido di piombo (PbO2) costituente la piastra positiva a combinarsi con l’acido solforico (H2SO4) formando solfato di piombo (PbSO4), l’ossigeno (O) liberato dal biossido di piombo (PbO2) a combinarsi con l’idrogeno (H2) liberato dall’acido solforico (H2SO4) formando acqua (H2O).

Il piombo (Pb) costituente la piastra negativa si combina con l’acido solforico (H2SO4) formando così solfato di piombo (PbSO4); conseguentemente, la densità dell’elettrolito diminuisce come pure diminuisce la tensione, dapprima lentamente poi sempre più velocemente fino a precipitare ad esaurimento della riserva energetica.

Durante la carica la corrente che l’accumulatore riceve dal generatore provoca le reazioni inverse rispetto a quelle della scarica per effetto delle quali vengono ad essere ripristinate le condizioni iniziali e cioè biossido di piombo (PbO2) sulla piastra positiva, piombo spugnoso (Pb) sulla piastra negativa e la densità dell’elettrolito al valore ottimale (1,26-1,27 Kg/l a 30°C).

La tensione aumenta fino a raggiungere un certo valore, superato il quale si manifesta la elettrolisi dell’acqua che genera la scissione dell’idrogeno e dell’ossigeno che vengono rispettivamente liberati dalla piastra negativa e da quella positiva.

POSSIBILI CAUSE DI DIFETTOSITA’

Le cause di difettosità che determinano il cattivo funzionamento della batteria sono:

  •    CORTO CIRCUITO
  •     INTERRUZIONE
  •     INVERSIONE
  •     PERDITA PNEUMATICA
  •     CADUTA DELLA MATERIA ATTIVA
  •    SOLFATAZIONE
  •    CONTENITORE ROTTO

COME INDIVIDUARE LE DIFETTOSITA’

Il corto circuito che si manifesta attraverso il contatto diretto di due piastre di segno opposto, può essere latente o netto. Nel primo caso esso appare dopo un certo periodo di tempo di funzionamento della batteria che può essere più o meno breve a seconda della sua entità.
Il corto circuito si individua misurando la tensione dell’elemento che risulta essere inferiore di 0,5 Volt e più rispetto al valore nominale.
L’interruzione che deriva da una imperfetta esecuzione dell’operazione di saldatura (poli, piastre) si può individuare attraverso la verifica della tensione la quale risulterà di valore zero.

L’inversione nasce nel momento in cui viene montato il coperchio che pur recando l’indicazione della polarità, capita che venga inserito in maniera contraria. Questo inconveniente si evidenzia attraversi il rilievo della tensione che risulterà essere di valore normale ma di segno opposto

La perdita pneumatica deriva da una cattiva termosaldatura tra coperchio e contenitore. Si può individuare soltanto se si notano fuoriuscite di elettrolito lungo il perimetro di saldatura.
La caduta della materia attiva è un difetto difficilmente individuabile. Esso ha origine da vari fattori tra i quali la sovraccarica ha la maggiore incidenza. Anche la vetustà della batteria interviene fortemente a determinare l’inconveniente. La parte interna dei tappi che si presenta annerita è indice abbastanza probante per evidenziare il difetto.
La solfatazione deriva da una lunga inattività della batteria carica o da inattività della stessa dopo aver subito una scarica. Il fenomeno provoca l’indurimento delle piastre positive sulle quali si forma una patina isolante di solfato che impedisce lo scambio jonico tra le piastre.
L’inconveniente si può rilevare misurando la tensione degli elementi che avrà valori normali, spesso anche superiori, mentre la densità rimane a valori molto bassi ed allo stesso valore per tutti gli elementi.
Se il fenomeno non ha inciso molto in profondità, la batteria può essere recuperata mediante un adeguato trattamento elettrico
Il contenitore rotto è un inconveniente che avviene accidentalmente per forzato inserimento dell’elemento, in fase di montaggio, nel cassone od in conseguenza di trasporti o movimentazioni. Si individua soltanto se l’elemento abbisogna di maggiori rabbocchi rispetto agli altri

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